dicono di noi

Il Manifesto – Alisa, 29 luglio 2000

La musica che costituisce la colonna sonora dell’omonimo film di Edoardo Winspeare sembra trasudata, restituita dalle mura della masseria salentina in cui è stata registrata. È fatta di canti d’amore e pizziche tarantate, di brani tradizionali strappati al silenzio di queste campagne e nuove composizioni risucchiate nel vortice, immesse nel respiro circolare (o nella sanguigna circolazione) della cultura popolare della Grecia Salentina. Il "battito" vitale di Lamberto Probo e Pino Zimba, le penetranti linee vocali di Cinzia Marzo e Raffaella Aprile, organetti, nacchere, violini, flauti e chitarre si avvitano ed esplodono in una musica magica, che spreme via le tossine attraverso lo sfinimento.